Un passo dopo l'altro: il Cammino Naturale dei Parchi

Settembre 2019 - Andrea Ferraretto

Il Cammino Naturale dei Parchi si snoda tra il Lazio e l’Abruzzo, unendo sette aree naturali protette, percorrendo 430 km, suddivisi in 25 tappe: segnavia da seguire, tracce collaudate, grazie a un lavoro durato due anni.



Un cammino che unisce
La bellezza dei luoghi va cercata nelle cose più piccole, con l’idea che la scoperta è, al tempo stesso, meraviglia e voglia di condividere. Nasce da qui un cammino che è, soprattutto, un sogno: un percorso che vuole unire, creando connessioni tra borghi, parchi e memoria dei luoghi. Si attraversano boschi, radure e montagne ma, soprattutto, si incontrano le comunità locali, che custodiscono la storia e l’identità di questi luoghi.

Da Roma a L'Aquila in 25 tappe
Il Cammino Naturale dei Parchi si snoda tra il Lazio e l’Abruzzo, unendo sette aree naturali protette, percorrendo 430 km, suddivisi in 25 tappe: segnavia da seguire, tracce collaudate, grazie a un lavoro durato due anni e che testimonia la genuinità del progetto. Il Cammino nasce, infatti, dalla collaborazione tra le aree protette e i ragazzi che hanno prestato il Servizio Civile presso il Parco regionale dei Monti Simbruini: un modo concreto di interpretare un anno dedicato ad attività che servono, in primo luogo, a realizzare azioni utili per la collettività.

Ecco quindi che, dalla manutenzione dei sentieri e dalla promozione delle attività di valorizzazione del territorio, ha preso corpo l’idea di creare un cammino che non c’era, unendo i tracciati e creando il supporto a questo sogno. I parchi regionali dell’Appia Antica, dei Castelli Romani, dei Monti Simbruini e dei Monti Lucretili, le riserve regionali Monti Navegna e Cervia, quella delle Montagne della Duchessa e il Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga: un insieme di aree protette dove la cura del bene comune diventa lo stimolo per portare innovazione e immaginare opportunità per le comunità locali.

Image

Un cammino che partendo da Roma arriva a L’Aquila immaginando che i perimetri dei parchi siano linee virtuali che non interrompono i percorsi ma che possono essere viste con gli occhi di chi, camminando, supera le distanze e ritrova la bellezza. Dalle linee tracciate il cammino ha preso forma giorno dopo giorno, con i segnavia collocati nei punti giusti e con le tracce memorizzate nei dispositivi. Il segno bianco e rosso con scritto CNP diventa subito familiare e accompagna gli escursionisti lungo il percorso. Alcune tappe toccano i luoghi colpiti dal terremoto: Accumoli, Amatrice, per arrivare a L’Aquila. Il Cammino diventa l’occasione per testimoniare solidarietà e sostegno a chi vive questi momenti così drammatici.

I guardaparco sono uno dei protagonisti attivi di questo Cammino: è dalla loro esperienza che nasce l’idea di unire sentieri e trasmettere conoscenza. Parchi e riserve che creano opportunità per scoprire il patrimonio locale, collegando i luoghi e facendo circolare le idee. Percorsi da raccontare e da vivere, passo dopo passo, raccogliendo storie e immaginando secoli di vita: pastori, briganti, cacciatori, i viandanti che da sempre hanno frequentato questi sentieri, quando la caparbietà era l’unica forza che faceva muovere i passi attraverso boschi e versanti montani.

Una tappa
Ho provato la tappa che da Palestrina arriva a Capranica Prenestina percorrendo il sentiero che sale fino a Castel San Pietro per poi immergersi nella valle delle Cannuccete: segni del passato e la sensazione forte che qui il tempo ha avvolto tutto con cura, lasciando che la natura continuasse a svolgere il proprio lavoro. Si incontrano pascoli e bestiame allevato allo stato brado in un’atmosfera di tranquillità infinita, godendo, nei tratti più elevati, della bellezza di panorami sconfinati che vanno dai Castelli Romani al Circeo, con Roma, laggiù in fondo e l’aria fresca che scende dalle cime. La sorpresa di visitare Capranica Prenestina, con il centro storico stretto dentro al Castello che ospita un museo ricco di reperti e di stimoli per conoscere la realtà di questo territorio.

Image

Il capitale naturale
Il Cammino Naturale è davvero una bella novità che porta con sé l’idea di pensare che un sentiero non abbia un inizio e una fine ma che possa proseguire, creando cambiamento: fare la manutenzione, rinnovare i segnavia, promuovere la comunicazione, significa offrire opportunità nuove per far conoscere i luoghi e le identità locali. Il Cammino diventa un’occasione per dedicare cura e attenzione alle risorse naturali, guardando al futuro che ha bisogno di intelligenza e passione: disegnare le tappe del Cammino ha significato combinare molti ingredienti che si chiamano impegno, entusiasmo, visione, fatica. Percorrere e segnare questi sentieri è servito per costruire una rete immateriale capace di trasmettere il valore della condivisione e della partecipazione, partendo “dal basso”.

L’autunno è la stagione che vede i ritmi rallentare, con i boschi che si colorano di mille sfumature: un’occasione da non perdere per assaporare il piacere di un Cammino naturale che fa incontrare il silenzio di questi paesaggi; queste sono le aree interne che proteggono il capitale naturale, riserve di futuro che non dobbiamo dimenticare, sognando con i piedi ben saldi.

Image

Per informazioni: contatti


Credits: L'articolo è apparso su La Stampa il 10 novembre 2017. Ringraziamo l'autore, Andrea Ferraretto, per la condivisione. Foto 1 e 2: Parco dell'Appia Antica (copyleft), Cammino Naturale dei Parchi. Foto 3: Lago del Fraturno - Laghetti di Percile (Percile - RM), di Alemarmotta (CC BY-SA 4.0), Wikimedia. Foto 4: Sorbo degli Uccellatori in autunno (Subiaco - RM), di Alemarmotta (CC-BY-SA 4.0), Wikimedia